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Ti piacerebbe provare a ‘volare’ ma ti sale l’ansia alla sola idea? ‘Benvenuto nel Club!’ 

Io ho sempre rifiutato l’idea di trovarmi tra le nuvole, senza che alcun mio arto possa toccare la ‘madre terra’, sospeso nel cielo e sostenuto solo da un pezzo di tela. 

Era così … 

Le emozioni nella mia vita non sono mancate, ma quello che inizia a mancare è il tempo per viverne molte altre ancora. Cosi ho deciso di non tergiversare oltre e di provare anche a ‘volare’! 

Cos’è il Parapendio

Il parapendio è uno sport d’avventura. È il modo più affascinante, coinvolgente e sicuro per librarsi in aria, grazie ad una grande vela fatta di un materiale leggerissimo di altissima tecnologia e costituita di tante celle affiancate tra di loro.

Con il ‘biposto’ volare ora è alla portata di tutti. Il primo volo è un ricordo indelebile. Le parole, te lo giuro, non sono in grado di descriverlo: bisogna provarlo!

Nessuna adrenalina né salti nel vuoto, volare con il parapendio in biposto è un’esperienza forte ma dove prevalgono serenità, gioia e ammirazione.

La mia prima volta in parapendio

Ho approfittato della mia conoscenza con Titta Scalet – Primiero Dolomiti Fly (cerca il suo profilo sul web!) per essere sicuro di mettermi in buone mani. Nel momento in cui si decide di volare, credo, la scelta del pilota sia importantissima. Volare in parapendio non è pericoloso se sei nelle mani giuste. Ma anche nelle cose facili un piccolo rischio c’è sempre, per cui è sempre meglio affidarsi a dei professionisti seri e che hanno vera passione nell’accompagnarci a volare.

Si parte da una posizione sopraelevata e si sfrutta la forza delle correnti ascensionali per mantenere il volo.

Il posto da cui siamo partiti si chiama Pala Monda, una cresta erbosa sopra San Martino di Castrozza e ai piedi della bellissima parete del Cimon della Pala (Pale di San Martino). Siamo saliti a piedi con tutta l’attrezzatura da quota 1900 metri circa. Sino a raggiungere la quota di decollo a circa 2300 metri di altezza (45’ a piedi).

La giornata era soleggiata con una leggera brezza. Dal pendio erboso si gode già di un panorama mozzafiato su tutta la Valle del Primiero sovrastata dalle più belle cime delle Pale di San Martino, che delimitano l’Altipiano omonimo. In pratica una giornata perfetta per volare. Seppur ancora freddina (ho dovuto mettere i guanti).

Avvicinandosi il momento di decollo il mio cuore iniziava ad aumentare i suoi battiti, sicuramente per l’emozione, perché non sentivo vera paura e le istruzioni di Titta erano tranquille e chiare.

Arriva infine il momento.

Dopo aver indossato l’imbragatura siamo pronti al decollo. La vela è ben distesa sul pendio erboso dietro di noi, facciamo qualche passo avanti, qualcuno indietro perché la vela ‘tira’, poi si gonfia d’aria e in un attimo i nostri piedi si sollevano da terra …. ….VOLOOOOOO (molto più facile a farsi che a raccontalo, te lo giuro).

Svuoto la mente.

Il volo doveva durare una mezz’ora ma troviamo belle correnti ascensionali che ci permettono di salire sopra i 2500 metri e per tutto il tempo il sorriso mi rimane stampato sulla faccia. Quello che ho provato per tutto il volo è stata solo pura gioia.

Titta mi chiede se sto bene e io quasi non rispondo per l’estasi.

Così usa le correnti ascensionali di aria calda (termiche) per portare in alto la vela e salire ancora, poi vira per scendere e sfiorare le pareti per poi risalire nuovamente. Sfioriamo le pareti dal Cimon al Cusiglio per poi addentrarci in Val di Roda. La mezz’ora è ben che passata!

Mentre guardo il mondo da lassù, sostenuto solo dal vento e da una vela (ed ovviamente da Titta dietro di me che la pilota 🤞) penso che in quel momento le persone sotto di me continuano la loro routine senza neanche immaginare che io, qua sopra, sto vivendo una delle emozioni più belle della mia vita.

Per un breve lasso di tempo ‘reale’, ma per un lungo periodo di tempo ‘emotivo’, tutto diviene piccolo piccolo: anche i miei problemi. Quassù nulla è più importante del veleggiare tra le correnti d’aria e, come quando arrampichi, sei dentro ad una ‘flow’, un flusso, completamente immerso, preso, coinvolto. Sei nella tua ‘bolla’ (come quando corri di notte con la sola luce della pila frontale: il tuo mondo finisce ai bordi del fascio di luce).

Ora capisco perché persone come Titta si innamorano del parapendio. Il mio ringraziamento va a loro perché è grazie alla persone come lui che anche quelli come me, che non lo hanno mai fatto prima, possono vivere questa esperienza meravigliosa.

Credo che volare in parapendio sia una delle tante cose da fare prima di morire (never too old to … appunto!).

In quella mezz’ora sono riuscito a svuotare la mente e a lasciarmi cullare dalla forza della natura, dal vento e dal silenzio. Come dice Titta: entri in un’altra dimensione. Sopra al Cusiglio mi sarei aggrappato a qualche roccia per non rischiare di cadere e scivolare o per bloccare quella sensazione di vuoto che ti dà una vetta affilata. Mentre in quasi totale indifferenza l’ho sorvolato in parapendio biposto.

In sintesi: in alcuni passaggi di certe ferrate od arrampicate il vuoto circostante mi serra lo stomaco, oggi questa sensazione non l’ho mai provata!

Una volta aver provato l’ebrezza del volo, quando sarai di nuovo coi piedi per terra, continuerai a guardare il cielo.

LEONARDO DA VINCI

NB. Se guarderai la Clip su YouTube, il vento che sentirai è la nostra velocità (40 kmh) perché nella realtà c’era calma di vento!

VIDEO : https://youtu.be/gNi1Sk6HHF8