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Come per qualsiasi attività in montagna, l’esperienza, la conoscenza del percorso e delle sue condizioni (oltre ad avere un’adeguata attrezzatura e saperla usare) sono aspetti fondamentali. Tutto questo può permetterci di fare esperienze che potrebbero sembrare insolite. Tra queste: il percorrere delle Vie Ferrate in periodo invernale.

Vie ferrate delle Dolomiti in inverno

Solitamente quando si parla di Vie Ferrate da percorrere in inverno, si fa riferimento a Ferrate di bassa quota od in zone climatiche ‘calde’ (es. Lago di Garda) dove la neve od il ghiaccio non siano una difficoltà aggiuntiva.

Quello che invece ho scoperto, in modo del tutto casuale, è che mi piacciono le Vie Ferrate nelle Dolomiti quando queste hanno proprio la neve ed il ghiaccio, quali elementi aggiuntivi da considerare ed affrontare.

Quanto relazionato di seguito, sono mie prime ‘avventure’ su Vie Ferrate che in estate vengono considerate facili. Le ho scelte per potermi creare l’esperienza necessaria ad affrontare qualcosa di più impegnativo in futuro, ma soprattutto perché sono percorsi meno aerei, prevalentemente su cenge e spigoli, dove la neve si deposita copiosa ed è necessario usare la piccozza ed i ramponi per proseguire. Se scegliessi Vie Ferrate aeree ed esposte in piena parete, probabilmente sarebbero meno coinvolte dal deposito di neve e le avvicinerebbero più a percorsi estivi che invernali (ma questo lo potrò confermare quando avrò il coraggio e l’esperienza per cimentarmici).

Cima Gran Cir

Scalare le Ferrate in inverno è fonte di grande soddisfazione: si tratta di un’esperienza che trovo appagante sia per lo sforzo fisico e mentale, sia per l’adrenalina che produce. Nel mio piccolo, trovo mi trasmetta le emozioni intrinseche dell’alpinismo invernale, godendo di fantastici panorami innevati che difficilmente potrei vedere. Oltre il dover applicare, appunto, le tecniche necessarie per superare canali innevati e/o ghiacciati.

E’ vero: c’è la corda metallica della Ferrata, ma spesso è coperta dalla neve o in alcuni tratti è assente; oppure la neve ti impone di salire per canali più ‘semplici’ rispetto al seguirne il tracciato estivo. Anche la fantasia è quindi una componente della salita.

Le cime sono l’unica via d’accesso al cielo dal pianeta terra.

ZORAS

Poche persone salgono lungo i percorsi attrezzati in inverno ed il rischio di dovermi mettere in coda (come spesso succede d’estate) è quasi inesistente. Non nascondo però, che nelle uscite sotto descritte, ho avuto il piacere di incontrare altri ‘avventurieri’!

Le mie relazioni invernali:

– Via Ferrata Catenaccio d’Antermoia (Febbraio 2023)

Da Passo Principe (raggiunto con gli sci) abbiamo trovato un percorso ingombro di neve su tutti i traversi in cengia e sui principali canali di salita. La neve era però dura e compatta e ci ha permesso di salire velocemente con ramponi e piccozza, in conserva corta, con la corda metallica spesso sommersa. In alto, la cresta è risultata più complicata, ma la corda della Via Ferrata non era coperta e ci ha permesso di arrivare con tranquillità alla croce di vetta. Discesa per analogo percorso su neve che nel frattempo aveva mollato e ci ha suggerito, in alcuni punti, di farci sicura con la corda. Andata/Ritorno da Passo Principe 2h 45′.

– Via Ferrata Averau (Marzo 2023)

Raggiunta la F.lla Averau di buon mattino, abbiamo calzato subito i ramponi per salire su neve dura e portante il ripido versante che porta all’attacco della Ferrata. Lì giunti, abbiamo optato per salire diretti per un canale ben innevato, sino a pochi metri dal termine della Ferrata (abbiamo fatto sicura in alto ed in basso con corda – 30 mt). Con pochi passi si arriva poi al vallone che porta sino in vetta. Qui deve essere ben scelto e valutato il tracciato (possibili distacchi di neve) sino alla croce di vetta. Rientro per il medesimo percorso sino all’imbocco del canale dove siamo scesi con una doppia – 25 mt. (lunghezza da valutare con l’innevamento presente). Prendo lo spunto per sottolineare che salire è solitamente più semplice che scendere. La neve del pendio di avvicinamento aveva nel frattempo mollato, trovando passaggi in cui si sprofondava. Andata/Ritorno da F.lla Averau 3h 15′.

– Via Ferrata Gran Cir (Marzo 2023)

Da Passo Gardena siamo saliti sulla poca neve presente, sempre ad orari mattutini per trovarla portante, puntando diritti il canale d’attacco, ben visibile dal basso. Il canale, che porta all’attacco della Via Ferrata, era in parte libero ed in parte ingombro di neve, ma non tale da usare i ramponi. La Via Ferrata è breve e molto facile, la cengia presentava neve dura e del verglass (ghiaccio vivo sottile), ma sempre con rocce affioranti che permettevano di salire privi di ramponi. Il tratto intermedio lo abbiamo fatto seguendo un canale pieno di neve preferendo legarci (conserva corta) ed usare la piccozza. Le facili roccette finali depositano sulla cima con una vista spettacolare a 360°. Discesa su medesimo percorso, utilizzando la medesima attrezzatura usata in salita. Questo tracciato ritengo sia molto più bello ed esaltante in pieno inverno (Dicembre-Gennaio), con maggior innevamento. Andata/Ritorno da Passo Gardena 2h 15′.

Altre uscite saranno via via pubblicate su Instagram. Se sei interessato puoi rimanere aggiornato attraverso il social o se lo desideri via mail. I link li trovi a fine articolo.

Mia Esperienza

Nel mio zaino, pesante (!), trova sempre spazio, oltre che l’attrezzatura da ferrata (imbrago, cordino e caschetto), ovviamente i ramponi e la piccozza. Aggiungo quasi sempre anche la corda ed alcuni moschettoni con dei cordini, per fare eventualmente sicura sui tratti completamente sprotetti od ingombri di neve e/o ghiaccio (avere la Via Ferrata aiuta nel fare i punti di sosta). Ripongo anche un discensore d’arrampicata, come sopra descritto, mi è già capitato di scendere in doppia perché risultava decisamente più sicuro e veloce che disarrampicare. A proposito, i tempi di salita possono essere più lunghi, rispetto a quelli estivi, e va tenuto di conto le giornate corte invernali. Non sempre però è così. La neve può aiutare a salire ripidamente e rapidamente tratti che in estate non si potrebbero salire. Ho inserito i miei tempi, di persona normale, come riferimento.

Altro elemento da non sottovalutare è il freddo. Se l’esposizione della Ferrata è tale da non vedere spesso il sole, un buon abbigliamento, cibo calorico e bevande calde sono necessarie. Sottolineo che il freddo aiuta a mantenere la neve più dura e quindi una salita più sicura e veloce.

Sommando tutto quanto scritto, la scalata in invernale di una Via Ferrata deve essere affrontata con adeguata esperienza e consapevolezza. Ognuno dev’essere in grado di scegliere l’itinerario a seconda della propria esperienza e capacità. Quanto descritto è puramente a scopo divulgativo ed informativo. Affidarsi ad una Guida Alpina per le prime uscite è il miglior modo per non azzardare.