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Percorso misto. A piedi: Passo Costalunga, Latemar Spitze, Biv. M. Rigatti, via Ferrata Campanili del Latemar, Rif. Torre di Pisa, Ganischger Alm; in MTB: Ganischger Alm, Passo Pampeago, Obereggen, Lago di Carezza, Passo Cosalunga.

“Preparando uno zaino (un’avventura) impariamo a conoscerci.”

ZORAS

L’isola circondata dal mare tropicale

Fa effetto pensare che 240 milioni di anni fa qui sorgesse un’isola circondata dal mare tropicale. Il Latemar è un atollo fossilizzato, formato da rocce calcaree. La sua piattaforma calcarea viene interpretata come un atollo fossile isolato di circa 3 km di diametro: un vero paradiso, che abbiamo deciso di ‘circumnavigare’!

‘Circumnavigare’ il Latemar

Visto da nord, il Latemar mostra una facciata di roccia fragile, dentellata e decisamente poco invitante. Tuttavia, dietro questo lato si nasconde a sud un affascinante paesaggio lunare, stratiforme con inserimenti di venature laviche, a conferma della sua natura marina e delle forze che l’anno innalzato e formato.

Il suo attraversamento diviene così emozionante ed avvincente. Con salite su roccia bianchissima, alternata a colate nero pece. Panorami impressionanti sulle Dolomiti, in particolare in corrispondenza della croce di vetta.

Il punto di partenza, per me e mio figlio, è stato il Passo di Costalunga, da dove si segue dapprima il segnavia nr. 17 e poi il 18-18/a. Arrivati alla Forcella del Latemar il dislivello più importante della giornata è alle spalle ed inizia un percorso aereo con qualche passaggio di I e II grado sino alla vetta orientale del Latemar (mt. 2.791).

Con attenzione si scende quindi al Bivacco M. Rigatti e all’attacco della Ferrata dei Campanili del Latemar. Al suo termine il sentiero nr. 18 e 516 conducono al Rifugio Torre di Pisa (che deve il suo nome ad una torre di roccia che si staglia obliqua nelle sue vicinanze).

In seguito, si scende prima per sentiero ben segnato e poi per traccia (meglio individuarla già dall’alto) sino alla Malga Ganischger, dove consiglio di aver provveduto ad aver lasciato una MTB. Questa permette di rendere molto più piacevole il tratto che dal Passo di Pampeago porta al Lago di Carezza, che risulterebbe lungo e (almeno per me) noioso. Da Lago, per la Strada Statale 241 al Passo di Costalunga.

Dettagli tecnici

Via Ferrata:

Via Ferrata Campanili del Latemar : ha le caratteristiche di un sentiero attrezzato più che di una vera e propria ferrata. Si sviluppa prevalentemente in quota con alcuni passaggi lievemente impegnativi.

TRACCIA SUUNTO: https://maps.suunto.com/move/lorenzo130461/64aab8c03e247a2933edf338

TRACCIA WIKILOC:  https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/giro-del-laremar-hikingamp-bike-rifugio-torre-di-pisa-lago-di-carezza-e-christomannos-alm-da-passo-140076664 

Dislivello positivo: 1730 metri

Lunghezza: circa 29,600 km

Suggerimenti utili

  • Il giro del Latemar (percorrendo parte dell’Alta Via del Latemar) va affrontato con condizioni meteo stabili e buone. Va considerato che tutta la prima parte del percorso è su pendii ripidi, cenge esposte e tratti attrezzati.
  • Munirsi di adeguata quantità d’acqua, sino al Rifugio Torre di Pisa è difficilmente reperibile.
  • Se decidi di provare il giro in giornata, il mio consiglio è di prevedere il rientro con una MTB per continuarne il divertimento; altrimenti potrebbe risultare un rientro lungo e non remunerativo, come invece tutta la prima parte del giro.
  • Non sottovalutare i pochi chilometri della prima parte (circa 13,700), soprattutto dal punto di vista del tempo di percorrenza.
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