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Zoras direbbe: “parliamo di fatti concreti.” Perciò: l’Italia è il paese più vecchio d’Europa!

Secondo l’Eurostat, se l’età mediana in Europa si ferma a 44,5 anni, l’età mediana della popolazione italiana si spinge oltre i 48 anni. Secondo i dati forniti dall’Istat, entro il 2025 la popolazione al di sotto dei vent’anni potrebbe ridursi dell’8,2% rispetto al 2023, mentre quella over 64 sembra destinata a salire del 30,4%. Si stima che questa fetta di persone generi il 25% delle spese delle famiglie per una cifra che si aggira intorno ai 200 miliardi: la cosiddetta Silver Economy.

Quello di cui voglio scrivere, è la sensazione che ho che gli estremi generazionali si stiano toccando.

“Dobbiamo pensare le Generazioni come le fibre di una corda che si avvolgono l’una all’altra lungo la loro lunghezza piuttosto che l’immagine più comune di una pila di carte sovrapposte” (Tim Ingold).

Per fare questo, devo analizzare brevemente, sinteticamente e purtroppo generalizzando, quelle che oggi vengono definite le Generazioni X, Y, Z ed ovviamente i Baby Boomers.

BABY BOOMERS

Parto dai più anziani. Con il termine baby boomers (dall’inglese ’appartenente al boom demografico dei bebé’) viene comunemente indicata una persona nata in Nord America o in Europa tra il 1946 e il 1964, ovvero durante il periodo dell’esplosione demografica (baby boom). La generazione dei baby boomer segue la Generazione Silenziosa (stereotipata in bigotta, razzista con pregiudizi per chi è diverso da loro) ed è seguita dalla Generazione X. Storicamente la generazione dei baby boomer si è segnalata per un atteggiamento di rottura con la generazione precedente, portando tematiche come l’antirazzismo, il femminismo o l’ecologia (compresa la beat generation ed il liberalismo sessuale, insomma, una generazione contestatrice). Lo stereotipo vuole il boomer come una persona interessata alla tecnologia ed ai social network ma ‘simpaticamente’ maldestra nel loro utilizzo. Lo stereotipo vuole anche che il boomer non sappia fare ricerca delle fonti o distinguere tra una notizia giornalistica vera ed una falsa, facendosi influenzare sui social network da schemi complottisti e di dubbia provenienza, tendendo più facilmente della generazione più giovane a condividere notizie che negano evidenze scientifiche come il cambiamento climatico.

GENERAZIONE X

Vengo alla mia generazione, quella dei nati tra il 1965 ed il 1980, che ha vissuto all’ombra della generazione precedente (molto più numerosa e longeva) la quale ha finito per imporre la propria visione del mondo. La Generazione X, insomma, sarebbe una generazione per certi versi ‘invisibile’, schiacciata da quella precedente, priva di un’identità sociale e culturale definita e costantemente esposta al rischio di subalternità rispetto alla precedente. La Generazione X è inquadrata nel periodo di transizione che va dal miracolo economico negli anni sessanta alla fine della guerra fredda nel 1991, incrociando le contestazioni del Sessantotto, la crisi energetica degli anni Settanta, il terrorismo in Italia e le relative politiche di austerity. Ha visto la caduta del muro di Berlino, il collasso dell’Unione Sovietica, la consacrazione degli Stati Uniti d’America come unica superpotenza mondiale e l’avvento di Internet. Si parla quindi di una ‘generazione sacrificata’ agli interessi dei baby boomers che adotta la cosiddetta ‘tattica del rinvio’: posticipare cioè le scelte cruciali della vita. Si sposa mediamente a trent’anni, ha pochi figli ed in là negli anni e non né segue l’ordine avuto dai genitori: può lavorare prima di finire gli studi, può avere dei figli prima di sposarsi, a volte con unioni meno stabili oppure prive di figli. Mantenendo legami molto forti coi genitori. E’ la generazione che apre ‘all’inverno demografico.’ Dal punto di vista culturale è una generazione caratterizzata dall’edonismo, consumismo e rifiuto di impegno sociale, in contrapposizione all’idealismo violento della generazione precedente.

GENERAZIONE Y

Mi avvicino al presente con la Generazione Y o Millennials, termini che indicano la generazione dei nati tra l’inizio degli anni ottanta e la metà degli anni novanta o primi anni duemila. La Generazione Y ha seguito la Generazione X ed è seguita dalla Generazione Z. Divenuti maggiorenni a cavallo del Millennio si è iniziato a parlare di ‘generazione del millennio’ (che non sono quindi i nati dal 2000 in poi come spesso si crede). Il termine Y è stato coniato direttamente dai membri stessi della generazione per non essere associati alla generazione precedente. E’ pertanto più corretto parlare di Millennials. Questa generazione è ‘nativa digitale’ ed è quindi caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali. E’ stata cresciuta con un approccio educativo tecnologico e neoliberale. Tratti comuni sono l’attenzione alla propria qualità della vita, intesa come tempo a disposizione, la scarsa possibilità di essere motivati con stimoli economici e l’elevata integrazione in gruppi sociali chiusi. Questa generazione è anche chiamata ‘Peter Pan’ a causa della sua propensione a ritardare alcuni riti di passaggio all’età adulta nonché, a causa della crisi economica e lavorativa che non ha permesso loro di inserirsi nel mondo adulto con facilità, tende a vivere con genitori per un periodo più lungo, rispetto alle generazioni precedenti. Coltivano il desiderio di plasmare il lavoro per adattarlo alla loro vita, piuttosto che adattare la loro vita al lavoro. I giovani di questa generazione hanno avuto accesso a più informazione, a più musica, a più letteratura di qualsiasi altra generazione precedente. Hanno coniato il termine ‘OK boomer’, un’espressione usata per zittire acriticamente o prendere in giro opinioni percepite come lamentele conservatrici e paternalistiche delle generazioni precedenti su questioni come il cambiamento climatico, il cambiamento tecnologico e l’integrazione di gruppi minoritari.

GENERAZIONE Z

La Generazione Z è la generazione delle persone nate tra i tardi anni novanta e i primi anni del duemiladieci (figli generalmente della generazione X o degli ultimi baby boomer). Solo a titolo di cronaca, la successiva è la Generazione Alpha (che non indago). Viene anche definita come generazione Zoomer perché fa rima con Boomer con la quale vuole contrapporsi. Questa generazione si trova ad affrontare un crescente divario di reddito della classe media, che aumenta il livello di stress nella popolazione. Sono più disposti ad includere nelle proprie cerchie sociali persone di diversi gruppi etnici e religioni. E’ una generazione generalmente meno propensa ad avere una condotta rischiosa, si auto-identifica come leale, compassionevole, riflessiva, di mentalità aperta, responsabile e determinata. I suoi componenti sono stati esposti a una quantità di tecnologia impensabile per i predecessori. Perdono così il legame con la televisione ma con la ‘rete’ hanno un rapporto importante (vicino alla dipendenza) che gli aiuta a sfuggire alle delusioni emozionali e mentali che incontreranno nella vita ‘offline’. Lo sviluppo di relazioni online è diventata una norma per questa generazione. Essi interagiscono anche con persone che non avrebbero mai potuto incontrare nella vita reale. Ed è così che i social diventano uno strumento di creazione di identità. Di contraltare, risulta essere però la generazione più istruita su più campi. A causa della pandemia, la Generazione Z è stata la prima a sperimentare in massa il fenomeno dell’apprendimento a distanza. Profondi cambiamenti sono in atto nelle priorità di vita delle persone, soprattutto in questa generazione, dove il lavoro non viene più al primo posto (insieme alla casa o alla pensione) e sono le scelte professionali a doversi adeguare alle loro scelte di vita. L’orizzonte per loro è solo il presente.

SEXALESCENZA

Bene, veniamo ora alla mia tesi: gli estremi si toccano.
Quali sono le differenze tra gli ‘anta’ di oggi e del passato? Tra me e i miei nonni/genitori? Intanto, l’austerità di un tempo è stata messa in cantina. Viene lasciato agli ottantenni il dominio dei ‘circoli bocciofili’, mentre i sessantenni viaggiano, ballano, praticano sport estremi, flirtano e scoprono nuovi piaceri. Abbiamo visto che non sono ‘nativi digitali’, ma hanno dovuto adattarsi a padroneggiare gli strumenti del web. Hanno consapevolezza dell’importanza del benessere, di fare sport, di curare il proprio corpo e l’alimentazione. Questo gruppo appartiene a una ‘neo-generazione’ per cui la parola ‘invecchiamento’ non esiste o perlomeno non rientra nei progetti di vita attuali. All’interno di questo universo di persone sane, curiose e attive, le donne hanno un ruolo di spicco. Generalmente se non sono soddisfatti del loro lavoro o del loro stato sociale lo cambiano. Coltivano un proprio stile.

Riconosciamo alcune linee distintive delle generazioni Y e Z?

Direi che in questi sessantenni ‘moderni’ si ritrovano le caratteristiche delle attuali Generazioni Z e Alpha: non sentono i limiti dell’età, sanno stare al passo coi tempi, usano il computer e lo smartphone come lo avessero sempre fatto; mantengono il contatto con i figli che sono lontani, comunicano attraverso e mail o whatsapp; celebrano ogni mattina il sorgere del sole, fanno progetti per la propria vita e non per quella altrui e sorridono a se stessi. Adattano il lavoro alle loro esigenze e alla necessità di aver tempo libero. L’orizzonte è il presente. Rappresentano l’esordio di un’epoca della vita a cui è stato dato il nome di adolescenza dei sessantenni: sexalescenza. La terza età ha cessato di essere l’ultima fase del ciclo evolutivo e porterà alla scomparsa dei ‘nonni’?
C’è da sottolineare che i ‘nuovi giovani’ di 60 anni possono godere dai 20 ai 25 anni in più di vita attiva e dinamica e questo cambia radicalmente la prospettiva su: progetti, amore, vita, sessualità, lavoro, divertimento e modo di pensare. Un modo di pensare che diviene più simile a quelle delle nuove generazioni: vivono con ruoli meno rigidamente prestabiliti e con ridotti pregiudizi morali. Hanno il coraggio di rompere con queste strutture mentali ed assumere nuovi ruoli in base alle personali esigenze ed aspettative. Anche l’abbigliamento non prevede più colori scuri e capi austeri, il livello estetico di questa generazione è diverso. Molti tornano a studiare, seguono corsi, si specializzano, per rimanere attivi.
Attenzione però. Molti interpretano questi comportamenti in modo negativo e pensano che siano animati dalla voglia di negare il tempo che passa ed imitare gli adolescenti. Questo modo di pensare denuncia il ‘classicismo’ dei rigidi modelli sociali. Dietro a questa ‘apparenza giovanile’ dei sessantenni c’è una motivazione intelligente, che applica l’esperienza degli anni vissuti e la voglia di vivere ad un corpo che ha i suoi anni. Sono consapevoli dei propri limiti fisici ma amano la vita, hanno una visione positiva ed ottimistica con una sua propria cultura e filosofia.

Saranno loro a dettare i comportamenti futuri alle ‘idealmente’ vicine Generazioni X ed Y?

PERSONE ANZIANE

Qualcuno ancora critica gli anziani? Certamente! L’anzianità è ancora oggi un tabù, soprattutto quando viene accostata a temi come la bellezza, la moda e la sessualità. Un tatuaggio nuovo a sessant’anni? (LINK) L’amore a settanta? Avventure nel mondo a ottant’anni? (LINK) Per molti queste cose potrebbero ancora essere malviste. Eppure la Generazione Sexalescenti sta facendo grandi passi per abbattere questi stereotipi.
Come anticipato in apertura, inevitabilmente sto ‘generalizzando’ ed a quanto scritto c’è anche un rovescio della medaglia. Alcuni si sentono più vecchi della loro età, meno propensi a formarsi, a seguire la crescente digitalizzazione, sentono che stanno ‘rubando’ lavoro ai giovani (lavori che ai giovani magari non interessano più), si sentono ‘fuori dal tempo’ o ‘bloccate in un tempo passato’, coltivando anche un pessimismo sulla salute ed alimentando un conseguente isolamento sociale. Così facendo, alimentando anche quell’immagine stereotipata dell’anziano a ‘fine vita’.
Come sempre, essendoci dentro in prima persona a questi profondi cambiamenti, non riusciamo a leggerli e a vederli ma dovremmo essere consapevoli che stanno avanzando con o senza il nostro benestare. Sapremo adattarci e gestirli?

Dunque, spesso gli estremi si toccano e forse queste ‘lontane’ generazioni sono più ‘vicine’ di quanto si pensi. Sono convinto che la solidarietà tra generazioni divenga più che una possibilità, una necessità. La Generazione Sexalescenza e le Generazioni Y-Z esistono nello stesso tempo condiviso. Dobbiamo pensarle come le “fibre di una corda che si avvolgono l’una all’altra lungo la loro lunghezza piuttosto che l’immagine più comune di una pila di carte sovrapposte” (Tim Ingold).
Mai come oggi dovremmo evitare di parlare di ‘conflitto intergenerazionale’ e concentrarci invece sulla ‘solidarietà tra generazioni’.

INDAGINE EFFETTUATA NEL REGNO UNITO (utile a sfidare stereotipi ed idee sbagliate…utile anche a capire la situazione in Italia … considerato che noi siamo il paese più vecchio d’Europa).

  • Tra meno di 20 anni una persona su quattro avrà più di 65 anni.
  • Sebbene in media gli anziani abbiano livelli di ricchezza più elevati rispetto ai gruppi più giovani, esiste un’enorme disuguaglianza finanziaria tra le persone di età avanzata. Circa 1,9 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni, in Gran Bretagna, vivono in relativa povertà. All’interno di questo gruppo, 1,1 milioni versano in condizioni di grave povertà.
  • La maggior parte della vita viene trascorsa vivendo in modo indipendente. Infatti il 90% degli over 65 vive in alloggi normali e ordinari, non in case di cura o comunità di pensionati.
  • Sul posto di lavoro, oltre un terzo dei lavoratori ha più di 50 anni. Molte persone sopra i 50 anni prestano assistenza non retribuita ai propri cari e in pensionamento molte persone fanno volontariato e danno una mano nelle loro comunità.
  • I lavoratori anziani sono la spina dorsale dei servizi pubblici britannici; 3,4 milioni di lavoratori in ruoli chiave hanno più di 50 anni e 130.000 hanno più di 70 anni.
  • Il volontariato regolare è più comune nelle fasce di età più anziane. Il volontariato raggiunge il picco nella fascia di età 65-74 anni.
  • La soddisfazione di vita raggiunge il suo massimo in età avanzata e le persone di età pari o superiore a 70 anni sono più positive riguardo all’invecchiamento rispetto a qualsiasi altra fascia d’età.
  • Le persone di età più giovane (16-24 anni) hanno tre volte più probabilità di sperimentare la solitudine rispetto alle persone di età superiore ai 65 anni.
  • Contrariamente alla rappresentazione mediatica del conflitto intergenerazionale, l’80% delle persone ritiene che gli anziani abbiano un patrimonio di esperienze e prospettive da offrire alla società odierna.
  • Nonostante la maggior parte delle pubblicità riguardi persone sotto i 40 anni, gli over 50 rappresentano più della metà di tutta la spesa dei consumatori. Sono i top spender in una serie di categorie quali cibo, viaggi e turismo, abbigliamento, articoli per la casa e ristorazione fuori casa.

Fonti/Note
Web: Challenging Ageism – a guide to talking about ageing and older age
Web: cosa vuol dire ‘ok, boomer’ per chi se lo è chiesto – ilpost.it
Web: boomer – treccani,it
Web: the baby boom – Khan Academy
Web: defining the generations – George Masnick – housingperspectives.blogspot.it
Web: immigrato digitale – treccani.it
Web: Millennial: l’etichetta di una generazione perduta – Alessandra Scalvini – discorsivo.it
Web: chi è un millennial? – ilpost.it
Web: Millennial – Istituto dell’Enciclopedia Italiana – Treccani.it
Web: Generation Y – Collins English Dictionary
Book: Generazione Z native digitali – Agenzia Giornalistica Italia AGI 2020
Web: Boomer contro Zoomer? – Manageritalia
Web: Teenagers are better behaved and less hedonistic nowadays – The Economist
Web: pour comprandre la Generation Z, il faut reparti de la base: la famille – Forbes France
Web: move over, millennials and Gen Z – here comes Generation Alpha – Daniel Lavelle
Web: psicosentieri – la sexalescenza o seconda adolescenza – avere sessant’anni nel XXI secolo
Web: sexalescenza: la seconda adolescenza – La mente è Meravigliosa
Web: https://ageing-better.org.uk/blogs/latest-thinking-studying-ageing-and-older-people
Web: Centre for Ageing Better