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A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove.

ERACLITO

Fare canyoning o torrentismo consiste nel percorrere a piedi dei torrenti d’acqua di portata ridotta, che si sviluppano in discesa e all’interno di gole profonde scavate dentro la roccia. Spirito d’avventura è un po’ di preparazione sono i requisiti necessari per praticare questa attività outdoor.

Ma non so nuotare…

Sei pronto ad affrontare il tuo primo percorso di canyoning? No! 

Così risposi la prima volta. 

Poi, quel solito tarlo della ‘sfida’, la faccenda che le ‘cose prima di giudicarle bisogna provarle’, che ‘bisogna affrontare le proprie paure’, ‘alzare l’asticella’, e il classico finale: “ma se lo ha fatto anche …”. 

Fan culo!

La frase che ricordo detta dalla Guida, alla mia prima discesa su un percorso affrontabile anche dai bambini, quando ero lì tutto galvanizzato tra paura e determinazione, dove aspettavo solo di ‘togliermi il dente’ e partire è stata: “una volta iniziata la discesa non si può lasciare, bisogna andare fino in fondo; inoltre il pericolo è dietro la curva o la cascata!” – sua risata.

Fan culo! 

In quel momento avrei voluto trovarmi a mio agio, attaccato su di una bella parte dolomitica con metri di vuoto sotto di me e non davanti all’imbocco di una ‘forra’ (termine tecnico dei professionisti) che: 

− Si sviluppa solo in discesa;

− Ha una portata d’acqua molto inferiore al limite di 200 litri/secondo;

− Ha un’uscita comoda;

− Ha la possibilità di risalire o scansare il tratto più ‘difficile’;

− Si trova scavato su di una roccia per forma e colore spettacolari.

Questa è una ‘forra’ o un ‘canyon’ tipico per il torrentismo.

Quanti di voi avrebbero fatto a cambio con la parete dolomitica? Io si!!

Divertimento e gioia

A quella prima ‘facile’ esperienza ne è seguita un’altra più ‘difficile’ prima di arrivare al ‘non c’è due senza tre’.

Le cascate possono essere superate solo con l’aiuto di calate con corde o arrampicate/disarrampicate con l’aiuto di corde infisse sul loro bordo.

Dopo la discesa della cascata si incontrano dei ‘laghi’ da attraversare a nuoto (sostenuti dai giubbotti di salvataggio, se richiesti 👍) per arrivare all’uscita del tratto, e raggiungere la riva. Anche l’uso delle corde non è intuibile, non può essere paragonato a quello di una normale arrampicata su via ferrata; perché il terreno è molto umido e scivoloso e servono degli accorgimenti, per non lasciarci qualche falange.

Oltre a questi pericoli non bisogna affatto sottovalutare l’escursione termica del percorso: alcuni corsi d’acqua possono essere ghiacciati o con condizioni meteo non favorevoli. Senza contare che quasi tutto il percorso viene fatto dentro l’acqua. Ecco perché è indispensabile essere attrezzati con muta ed imbrago per manovre rapide. 

Il torrentismo è preferibile quindi farlo insieme ad un gruppo di almeno 4 persone, con la presenza di persona/e esperta e preparata. Questo è un aspetto fondamentale: aiuta a vivere in modo piacevole e divertente un’esperienza del genere, evitando di trasformarla in un incubo. 

Non ho iniziato dicendo appunto che deve essere un piacere ed un divertimento?

L’aria ‘frizzante e tesa’ che si respira nel quarto d’ora di spiegazione, contribuisce al risveglio psico-motorio e aiuta a calarsi nell’atmosfera che regnerà nelle successive ore di canyoning. Con il primo salto poi diventa tutto ‘vero’ e a mano a mano più reale. Perché arrivi il benessere, in senso stretto, basta aspettare pochissimi minuti: il corpo si abitua, aiutato dalla muta termica, e qualche spruzzo d’acqua casuale e le inevitabili prime bracciate. Ora non rimane che seguire il flusso, con i due elementi che per tutta l’esperienza saranno dominanti: l’acqua e la roccia. Si percorrono tratti di ‘fiume’ alternati ad altri di cammino/arrampicata fino ad arrivare ai momenti più adrenalinici: quelli dei tuffi da altezze diverse. Essendo un’attività pensata per tutti, è possibile evitare i salti in acqua dalle altezze più vertiginose calandosi con una corda e servendosi dell’aiuto della Guida, sempre attenta a rendere l’esperienza di ogni partecipante sicura e godibile.

Tra scivoli d’acqua naturali e scenari meravigliosi si arriva al termine di un’esperienza che si è trasforma velocemente in puro divertimento e forte adrenalina, in particolare per chi si è abbandonato totalmente…anche nei salti dalle altezze più elevate.

Un’attività quindi potenzialmente, per tutti: per chi nuota così e così, per chi non fa dell’atletismo il proprio punto di forza, ed anche per chi la sera prima ha bevuto qualche birra qua e là. E non è da poco!

Inoltre, il contatto con la natura è ‘intimo’, pieno. E’ diverso sentir parlare dei problemi della montagna e dei terreni rispetto ad andarci dentro, vedere cosa fa l’acqua, le intemperie, il clima.

Con Canyoning Lagorai, in Primiero-Valsugana, nel momento esatto in cui metti la testa fuori dall’acqua dopo il primo tuffo, la città non è mai stata così lontana, né così…inutile.

Dove praticare il canyoning in Trentino?

Il canyoning dagli anni ’90 è si è diffuso anche nel nostro Paese, e nascono continuamente nuovi percorsi in diversi territori italiani. Tra le zone particolarmente interessanti e meglio attrezzate del Trentino, dove fare del torrentismo o canyoning tra le due e quattro ore, troviamo:

Valle di Ledro

Palvico e Rio Nero sono i torrenti protagonisti del canyoning in questa zona, entrambi in Val d’Ampola, a poca distanza dal Garda. Il primo è l’ideale per chi si avvicina per la prima volta a questo sport perché non troppo lungo e impegnativo. Il secondo, che scende da Tremalzo, è di durata maggiore e più impegnativo. In entrambi i casi pura adrenalina e divertimento assicurati!

Valle del Chiese

A pochi chilometri dal paese di Storo, il fascino e la magia del movimento creato dalle acque del torrente Palvico, del Rio Nero ed il torrente Tignale riservano sempre grandi sorprese. Un’avventura selvaggia in acque cristalline e fresche tra toboga, tuffi e grandi salti, il più alto dei quali raggiunge i 6 metri. Uno dei luoghi più famosi in Italia per la pratica del canyoning.

Val Noana – Primiero

Piscine naturali, discese alla scoperta di paesaggi sorprendenti, scorci inaspettati e altrimenti irraggiungibili: il Rio Neva e il Torrente Noana nell’omonima valle, una laterale della Valle di Primiero a pochi chilometri da Mezzano, riservano momenti magici a chi ha voglia di avventura, divertimento e adrenalina percorrendo le loro acque.

Val di Sole

Nelle gole del Rio San Biagio, nella maestosa cornice del Parco Adamello Brenta, torrente ideale per chi si vuole avvicinare al mondo del canyoning. Con punti di calata alti fino a venti metri, lungo cascate di rara bellezza. Moschettoni, imbragature e guide esperte, alla scoperta di luoghi in cui solo l’acqua ha accesso per natura.

Val di Breguzzo – Giudicarie

Piscine naturali in cui tuffarsi, cascate e torrenti da attraversare, grotte da scoprire per avventure incredibili sul Rio Roldone, nel cuore della Val di Breguzzo (nei pressi del parco avventura “Breg Adventure Park”). Un percorso che sfrutta le realtà attrezzate della zona in un ambiente integro e selvaggio per un itinerario family-friendly adatto a tutti.

Lagorai – Grigno

Seguire il percorso scavato dall’acqua nelle rocce, tuffarsi nelle pozze limpide, scivolare sui “toboga” naturali, calarsi con la corda sotto affascinanti cascate in completa sicurezza di una Guida Alpina UIAGM: divertimento assicurato anche in una giornata uggiosa! Richiesto unicamente un minimo livello di acquaticità, non serve essere bravi nuotatori ma non avere paura di mettere la testa in acqua.

La discesa in Val Noana  (Torrente Neva)

Con l’assistenza delle Guide Alpine tutti possono scendere in sicurezza lungo il torrente Noana e scoprire angoli spettacolari altrimenti inaccessibili, nuotando in pozze dall’acqua cristallina e lasciandosi trasportare dalla corrente lungo scivoli naturali (anche uno come me che l’acqua non l’ha mai amata particolarmente!). Tuffo dopo tuffo si arriva al gran finale: una veduta mozzafiato sul lago della Val Noana, specchio color turchese, per poi affrontare l’ultima prova, una mini ferrata che consente di uscire dal canyon e tornare al punto di partenza.

VIDEO: https://youtu.be/M-h4I7aReSk

Desideri provare questa attività? Allora non ti resta che trovare chi ti può accompagnare per la prima uscita, quella che resterà nei tuoi ricordi. Io mi sono affidato alle Aquile di San Martino ed in particolare a Patrick Gasperini, che trovo in grado di trasmettere la sua passione e le sue conoscenze con semplicità e concretezza. 

Buona Avventura e … Buon Divertimento!! E non dimenticarti di raccontarmi la tua esperienza scrivendo un commento sotto l’articolo.