TRE CIME DI LAVAREDO, la Grande solamente per la terza volta…

7

per la 600ma volta sulla Cima della Grande di Lavaredo a 69 anni.

Questo titolo mi ha catturato e mi ha fatto pensare che io ci sono salito solo un paio di volte e l’ultima molti, molti, molti anni fa. Così mi è partita la voglia di tornarci.

Ecco, proprio questo è quello che vorrei fosse il mio blog. Una fucina di ispirazione e di idee da cui ognuno possa prendere quella che più lo interessa e coinvolge. Adattandola a se. Lo stesso, infatti, faccio io con altre persone che seguo (Sara Lazzari/Chubbyuma/etc.). Tra le tante cose che fanno e propongono, ce né sempre una che apre una porta sul “ma voglio farlo/a anch’io”. In momenti di stanca di idee o di ‘vitalità’ diventano utili stimoli. Spero, appunto, come i miei!

L’isola che non c’è…più. LATEMAR in hiking&bike

6
Percorso misto. A piedi: Passo Costalunga, Latemar Spitze, Biv. M. Rigatti, via Ferrata Campanili del Latemar, Rif. Torre di Pisa, Ganischger Alm; in MTB: Ganischger Alm, Passo Pampeago, Obereggen, Lago di Carezza, Passo Cosalunga.

“Preparando uno zaino (un’avventura) impariamo a conoscerci.”

ZORAS

GR20: il trekking più duro d’Europa?

5

Tra i sentieri a lunga percorrenza tracciati sui monti europei, uno dei più famosi è senza dubbio il GR20 (Grande Randonnée 20). Tant’è che agli amanti della montagna, quando si parla di Corsica, viene subito alla mente questa sigla, un po’ asettica ma che corrisponde ad un viaggio a piedi indimenticabile.

Il GR20 è considerato tra i più impegnativi percorsi di trekking d’Europa, ed è quindi un obbiettivo per tutti gli escursionisti che vogliano mettersi alla prova con un itinerario che prevede grandi dislivelli, passaggi impervi e con la possibilità di viverlo in autonomia, visto il permesso di usare la propria tenda (seppur in aree dedicate), spesso vietata in molti altri trekking.

Messa così non poteva che solleticare il mio interesse, la mia voglia di sfide e di nuove avventure.

Cavarmela in BARCA A VELA in ISTRIA

8

“Per te che sei alle prime esperienze, che non sai nuotare e non sai ancora se avrai problemi di mal di mare, la miglior cosa è affrontare solo qualche ora di navigazione con vento e mare magari favorevoli; potrai valutare così se potrai poi affrontare un fine settimana o addirittura un’intera settimana in barca a vela.” Questa è stata la mia prima informazione ricevuta da chi frequenta quotidianamente il mare.

Buon vento…

Zoras, questa assenza cos’è?

4

Sono salito in montagna passando per la Falesia di Rua con la speranza di incontrare Zoras. Le sue idee mi accompagnano, ma a volte le scordo, ne perdo il contenuto, il senso, l’entusiasmo. Non c’è nulla di strano, la vita è frenetica, è ‘assorbente’, troppo invasiva. 

Spesso mi è sufficiente ripensare a Zoras per recuperare il mio baricentro, il centro di gravità…che però non è permanente; solo la fuga tra la natura mi permette di ritrovarmi/ritrovarlo. 

VIE FERRATE fuori stagione

9

Come per qualsiasi attività in montagna, l’esperienza, la conoscenza del percorso e delle sue condizioni (oltre ad avere un’adeguata attrezzatura e saperla usare) sono aspetti fondamentali. Tutto questo può permetterci di fare esperienze che potrebbero sembrare insolite. Tra queste: il percorrere delle Vie Ferrate in periodo invernale.

All you need is snow! SCIALPINISMO sul CATINACCIO

4
Scialpinismo in Val di Fassa: traversata del Catinaccio, da Passo di Costalunga (transitando per Rif. Roda di Vael) alla Val Duron (attraverso Rif. Vajolet, Rif. Principe, Rif. Antermoia, Rif. Micheluzzi), con salita alla Cima del Catenaccio d’Antermoia mt.3004.

Lo scialpinismo è tra gli sport più affascinanti che conosca, perché richiede forza, resistenza, sicurezza personale e conoscenze tecniche. E’ capace di unirmi fortemente alla montagna che si lascia ‘intimamente’ esplorare, a cui ricambio con il massimo rispetto.

Dove il silenzio prende il sopravvento ed inizia la selezione turistica, questo ambiente invernale, ammaliante e nello stesso tempo severo, mi trasmette calma e serenità…ma non sempre …

Spesso le circostanze inattese aprono porte inimmaginate prima.

ZORAS

La forma del buio, la mia prima grotta: BUS DE LA SPIA

4

Non sapevo se ci voleva coraggio a provare, per la prima volta, ad entrare da ‘speleologo’ in una grotta non turistica. Io mi sono solo lasciato coinvolgere da un’amica bolzanina. Come faccio sempre, io ‘mi ci butto’; solo più tardi è arrivata l’ansia dei luoghi angusti, stretti, bassi, bui e magari con la presenza della mia cara ‘nemica’ acqua…

Pagina 3 di 6

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén

We use cookies to personalise content and ads, to provide social media features and to analyse our traffic. We also share information about your use of our site with our social media, advertising and analytics partners. View more
Accept
Decline