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Un mondo perfetto, forse irraggiungibile, il mondo di ZORAS

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Mio malgrado, in questi ultimi mesi mi trovo con piacere a fare il cronista.

Cronista, per diletto, di quanto sta succedendo nei luoghi che frequento e che vedono ovviamente coinvolto in prima persona lo schivo e misterioso Zoras.

Chi narra non deve mai scordarsi di raccontare dove si trova con la storia e dunque: teatro di quanto andrò qui a raccontare è la Falesia di Rua con il vicino rione di Lucci. Il borgo (ove vive Zoras e da qualche mese mi sono trasferito anch’io), nonché le Valli e le creste che coronano e circondano questo piccolo microcosmo. E’ tempo, infatti, che si ritrovi ‘la storia’. E’ propio vero: tutte le vite hanno una storia, ma poche vengono scritte. E questa mi sembra giusto raccontarla. (Se vuoi approfondire, qui trovi la Biografia ricostruita di Zoras).

L’ultima avventura di ZORAS

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Bisogna saperla ascoltare la montagna. Sapere quando è il caso di uscire ed affrontarla. Sapere quando invece è il caso di restare al tepore di casa o di un Rifugio. Questo è rispetto. C’è sempre qualcosa oltre quello che si vede, e sovente quello che si immagina diventa vero.”

“Quando mi trovo di fronte ad un paesaggio che mi prende particolarmente o in un frangente che mi scuote l’animo, mi infervoro, mi esalto, mi illumino.”

La vecchiaia ha la libertà e la bellezza di non aver più alcuna trama…

ZORAS

La MALINCHE e quel limite posto a quota 5.000 mt.

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Conosco amici che ogni anno festeggiano il compleanno, l’anno che si aggiunge, con una corsa di pari chilometraggio: 56 anni = 56 km. Questo può essere interessante per un runner, ma per un alpinista? Perché non festeggiare l’aumento dell’età con l’aumento di quota raggiunta? Così, per me, diventa: 56 anni = 5636 metri di altezza.

Zoras, questa assenza cos’è?

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Sono salito in montagna passando per la Falesia di Rua con la speranza di incontrare Zoras. Le sue idee mi accompagnano, ma a volte le scordo, ne perdo il contenuto, il senso, l’entusiasmo. Non c’è nulla di strano, la vita è frenetica, è ‘assorbente’, troppo invasiva. 

Spesso mi è sufficiente ripensare a Zoras per recuperare il mio baricentro, il centro di gravità…che però non è permanente; solo la fuga tra la natura mi permette di ritrovarmi/ritrovarlo. 

All you need is snow! SCIALPINISMO sul CATINACCIO

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Scialpinismo in Val di Fassa: traversata del Catinaccio, da Passo di Costalunga (transitando per Rif. Roda di Vael) alla Val Duron (attraverso Rif. Vajolet, Rif. Principe, Rif. Antermoia, Rif. Micheluzzi), con salita alla Cima del Catenaccio d’Antermoia mt.3004.

Lo scialpinismo è tra gli sport più affascinanti che conosca, perché richiede forza, resistenza, sicurezza personale e conoscenze tecniche. E’ capace di unirmi fortemente alla montagna che si lascia ‘intimamente’ esplorare, a cui ricambio con il massimo rispetto.

Dove il silenzio prende il sopravvento ed inizia la selezione turistica, questo ambiente invernale, ammaliante e nello stesso tempo severo, mi trasmette calma e serenità…ma non sempre …

Spesso le circostanze inattese aprono porte inimmaginate prima.

ZORAS

ZORAS: realtà o fantasia?

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Ma chi è Zoras ?

Zoras è il mio (o potrebbe essere il tuo) io più vero, sprezzante, diretto, concreto, saggio. Naturale, neutrale, emotivo. Un io anche non convenzionale, asociale, disadattato. Yin e yang. Lui non può vivere senza di me…anche se io potrei vivere senza di lui, ma sarebbe una vita ‘scialba’, troppo ‘lineare’, troppo razionale, poco riflessiva ed emotiva.

Zoras è quello che sarò, o che vorrò essere quando potrò.

Zoras è sempre presente, ma si rivela saltuariamente. Impregna momenti, sottolinea emozioni e verità scomode…

Meno è di più … il BIVACCO

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Passare una notte in ‘bivacco’ durante un’escursione in montagna per me sta come una cena completa verso un panino al fast food.

E’ quel piacere agro-dolce, tra l’entusiasmo e la paura, di vivere un evento fuori dall’ordinario.

L’amore per la montagna ha mille sfaccettature (ed in questo blog ne hai una piccolissima prova). E’ un linguaggio personale con il quale componiamo le nostre storie, le nostre avventure. In questo ‘alfabeto’ il bivacco è uno delle ‘lettere’ che fa spesso da protagonista alle ‘avventure’ da raccontare. Per forze maggiori o per scelta, passare una notte in posti scomodi, senza riscaldamento, senza elettricità e con il cibo razionato è un’esperienza che ritengo sia da provare.

I love my bike: giro dei ‘miei’ Passi nelle DOLOMITI (MTB).

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Percorso sterrato: Passo Rolle, Lusia, San Pellegrino, Valles e Costazza: 71,500 km 1625 D+.

Esistono molti giri ‘blasonati’ in MTB sulle Dolomiti e sui passi dolomitici. Quello che ti propongo è un tour nato per caso in Agosto. Periodo dell’anno nel quale non amo fare lunghi trasferimenti in auto né recarmi nei luoghi ‘blasonati’ a causa della mia indole di ‘orso’ (leggasi non finire in mezzo al traffico e alla folla vacanziera di piena estate).

Non so se sia puro caso, ma mi capita spesso di finire a leggere libri in cui c’è il classico personaggio definito da tutti il ‘vecchio orso’. E’ sempre quello in cui mi identifico!

ZORAS

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